Il lavoro di Fondazione ASPHI sul tema della fragilità in età anziana è iniziato nel 2010, con attività di ricerca e sperimentazione svolte in collaborazione e con la supervisione scientifica di accademici e geriatri, e guidate da tre principi:
Le prime sperimentazioni sono state svolte all’interno di strutture residenziali o centri diurni per anziani fragili o non autosufficienti, in modo da poter avere sia la collaborazione sia il feedback degli operatori. In seguito siamo passati a sperimentazioni con anziani ancora residenti nella propria abitazione.
“Ascoltalibri” è stata la prima esperienza. In collaborazione con la Regione Emilia – Romagna, abbiamo introdotto in 40 strutture residenziali e semiresidenziali della regione, l’uso di lettori MP3 facilitati perché gli anziani potessero ascoltare degli audiolibri, da soli, in coppia con un operatore, o in gruppo.
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Le sperimentazioni successive si sono spinte oltre, mettendo in campo altri strumenti, come touchscreen, tablet, tastiere facilitate, sistemi di ingrandimento e di amplificazione, soluzioni di accesso ergonomico al PC, ecc. In particolare nei domicili sono utili anche strumenti e consigli per facilitare l’assunzione dei pasti e delle medicine, l’autonomia nell’igiene e nel vestirsi, la sicurezza, il controllo del wandering, ecc.
I risultati, presentati in vari convegni, sono incoraggianti e talora sorprendenti: mostrano che spesso persone anziane con scarsa o nulla alfabetizzazione informatica sono incuriosite dalle nuove tecnologie (quelle usate dai nipoti!) e possono trovare opportunità di stimolazione cognitiva, di partecipazione, di conquista di autonomie nelle attività quotidiane.
Ecco qualche esempio:
L’età anziana può portare anche difficoltà di articolazione delle parole o completa afasia. In questi casi può essere utile un tablet con tavole di comunicazione attraverso simboli, per esempio per l'espressione del dolore.
O una tastiera facilitata, associata a un PC che poi pronuncia le parole scritte dall’anziano afasico
Dire Montessori e pensare all’infanzia è automatico. Ma il celebre metodo è utile anche in situazioni di anziano con diversi gradi e forme di demenza. In particolare noi lo abbiamo sperimentato nell’attività di “ascolto autonomo di musica” realizzata seguendo i principi montessoriani di mantenimento e potenziamento capacità residue, personalizzazione, ordine dei materiali, competenza sensoriale
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L’attività di stimolazione cognitiva, consigliata dai geriatri e praticata in strutture residenziali, centri diurni e Caffè Alzheimer, a volte anche nei domicili con l’aiuto dei familiari, è spesso affidata ad esercizi con schede cartacee, che non sempre sono gradite agli anziani, forse ricordano troppo i compiti scolastici.
Le tecnologie digitali permettono di adattare l’esercizio ai gusti e interessi dell’anziano e di renderlo molto più coinvolgente e giocoso, con l’uso di belle immagini, animazioni, rinforzi sonori.
Per approfondire guarda sul canale youtube di Fondazione ASPHI: